2020: la stagione dei prospetti

Quello che sta accadendo nel 2020 è qualcosa che lascerà il segno nella storia dell’uomo. Tra pandemie, rivoluzioni sociali e chi più ne ha, più ne metta, anche il baseball si è trovato ad affrontare una situazione diversa da solito.

Tra molte incertezze, tensioni e discussioni, la stagione 2020 della Major League Baseball parte con due mesi di ritardo sulla tabella di marcia. Questa volta non ha la sua normale durata di 162 partite, bensì per la prima volta nella storia del baseball si giocheranno solamente 60 incontri.

Una stagione corta ha tanti aspetti negativi dei quali se ne è parlato parecchio; però una cosa positiva è stata la grande affluenza di prospetti sbarcati in MLB e parecchi di essi hanno dimostrato di poter rimanere nell’ambiente o addirittura si sono rivelati fondamentali per determinate formazioni.

La tendenza della squadre della Major League Baseball di ringiovanire è sempre più sotto gli occhi di tutti. Per il terzo anno consecutivo, tutte le squadre hanno registrato un’età media dei propri giocatori sotto i 29 anni all’Opening Day.

Quest’anno in particolare, però, stiamo assistendo ad un continuo inserimento di giovani da parte delle franchigie. Ad esempio sono 79 i prospetti chiamati in MLB fino ad ora facenti parte delle diverse Top 30 dei Farm System e, tra questi, ben 23 fanno parte della Top 100 di MLB Pipeline. Numeri che sono raddoppiati rispetto alla scorsa stagione (rispettivamente 36 e 5).

Le motivazioni potrebbero essere molteplici: la possibilità di essere inseriti nella “taxi-squad” da 60 giocatori, l’alto numero di infortuni che in parecchi casi si sono rivelati fatali, la mancanza di una stagione della Minor Leagues. Questi sono alcuni dei fattori che hanno portato i diversi manager a chiamare fin dal principio tanti giovani in prima squadra, ma la cosa che ha inevitabilmente portato la stagione corta è la diminuzione del famoso “service time” a cui i General Manager fanno molto riferimento, per allontanare di una stagione l’arbitration e le negoziazioni dei contratti.

Come detto in precedenza, alcuni di questi ragazzi hanno avuto un impatto importante con le loro squadre, si sono fatti trovare pronti al momento giusto e questo ha incoraggiato i manager a offrirgli ruoli importanti all’interno delle rotazioni.

Luis Robert Moiràn, esterno centro dei Chicago White Sox, ne è l’esempio più lampante. Il Cubano dopo essere arrivato nel 2017 nel South Side di Chicago, firmò lo scorso 2 gennaio un contratto da 50M di dollari in sei anni, senza nemmeno aver giocato una partita con i White Sox, in scia con quello che accadde un anno prima con Eloy Jimenez, compagno nell’esterno del campo.

Robert ripaga la fiducia datagli da Rick Renteria, che lo mette nel mezzo del line-up senza pensarci troppo, e batte .265/.329/.866 con 11 HR e 27 RBI.

Non solo il cubano tra i “call-ups” che stanno facendo bene in maglia White Sox, Nick Madrigal prima e Dane Dunning poi, hanno dato un contributo alla causa.

Un’altra franchigia che ha puntato molto sui giovani sono i Seattle Mariners. Già da diverse stagione il GM Dipoto ha reso chiaro l’obiettivo della società: creare un “core” di giovani che aiuterà i M’s a diventare competitivi per gli anni a venire.

La fiducia data a giocatori come Kyle Lewis, Evan White, Shed Long Jr., Justus Sheffield, Justin Dunn e tanti altri, ne è solamente l’ennesima prova.

Tutti stanno facendo più o meno bene per essere alle prime armi con le Majors e la prova che le cose stanno andando per il verso giusto è la posizione in classifica dei Mariners i quali, in questo momento, si trovano a sole 3 partite dall’ultima Wild Card.

Kyle Lewis è senza dubbio la rivelazione di questa formazione e sta disputando una stagione fantastica sia offensivamente che difensivamente. La sfida per il premio di Rookie Of The Year dell’American League con Luis Robert è bellissima. Entrambi hanno dimostrato che difensivamente possono arrivare ovunque mentre offensivamente si sono dimostrati pronti.

Lewis fino a questo momento sta battendo .307/.399/.896 con 9 HR e 27 punti battuti a casa.

In casa Tigers forse inizia a vedersi uno spiraglio di luce in fondo al tunnel. Due pezzi della rotazione del futuro per Detroit sono saliti uno dietro l’altro in prima squadra per fare un assaggio di Major League prima della fine della stagione, in cui i Detroit Tigers hanno ben poco da chiedere.

Le partenze di Casey Mize e di Tarik Skubal non sono state entusiasmanti, però allo stesso momento hanno dato l’impressione che questi due hanno sicuramente del talento. Andrà affinato senza dubbio, però è lì sotto gli occhi di tutti.

Skubal dopo un inizio altalenante, ha lanciato benissimo il 6 di settembre contro i Twins, concedendo ai bombaroli di Minnesota due sole valide ed un punto in 6 riprese da accompagnare a 6 K.

Casey Mize invece ha dimostrato di avere parecchio talento ma di non saperlo sfruttare ancora al 100% (che ci sta all’età di 23 anni). Molti strike out (16 in 14.1 inning lanciati) ma altrettanti problemi di controllo (10 tra battitori colpiti e basi su ball concesse). Un problema che è stato rilevato nella sua meccanica è la troppa tensione nel braccio durante l’esecuzione della “split-finger”, uno dei suoi lanci preferiti, che potrebbe portare ad infortuni futuri.

A proposito di lanciatori. Negli ultimi anni gli Indians hanno dimostrato agli appassionati del baseball di saper scegliere e far crescere molto bene i propri lanciatori partenti. Shane Bieber, il neo-Padre Mike Clevinger, Zach Plesac, Aron Civale ne sono gli esempi più lampanti.

Non si sono smentiti quindi anche quest’anno e, successivamente alla quarantena obbligatoria per Clevinger e Plesac, hanno chiamato in prima squadra il giovane Triston McKenzie, 23 anni originario di Brooklyn, NY. Il ragazzo ha dimostrato subito di poter stare nella rotazione di Cleveland esordendo il 22 agosto contro i Tigers dove guadagna la vittoria lanciando 6 inning concedendo una sola valida, 1 punto, 1 base su ball ed eliminando 10 avversari per strikeout.

Al momento il suo record è di 2-0 con una ERA di 2.57, 26 K in 21.0 inning lanciati.

L’abbiamo detto, gli infortuni sono stati una delle motivazioni che hanno portato i manager a chiamare diverse giovani risorse dagli “alternative camp” dove si stavano allenando.

Questo è anche il caso di Ian Anderson, lanciatore partente degli Atlanta Braves. La rottura del tendine d’achille di Mike Soroka è stata un brutto colpo per la formazione della Georgia che, tra l’altro, di recente ha perso anche Max Fried, autore fino a questo momento di una stagione da MVP.

Tuttavia, le risposte avute da Anderson non possono che essere incoraggianti per i Braves che rimangono una delle favorite alla vittoria della National League. Il #3 prospetto nel sistema di Atlanta ha dimostrato fin da subito di poter sopravvivere in MLB con i suoi tre lanci (4-seam fastball, changeup, curveball) anche se l’aggiunta di un quarto potrebbe essere fondamentale, ma c’è tempo. Al momento la sua stagione, per quanto acerba, sta andando molto bene ed in 15 inning ha una ERA di 2.40, una WHIP 1.04 e 18 strikeout.

Jesus Luzardo e Sean Murphy stanno dando un enorme contributo agli Athletic’s, i quali al momento si trovano in testa alla classifica dell’American League anche grazie ai suoi giovani. Il catcher si sta rivelando un asso dietro al piatto, sia nei rapporti con i suoi compagni che dal punto del “catcher frame”, una statistica avanzata che racconta quanto un catcher sia in grado con il movimento della mano a far chiamare uno strike piuttosto che un ball nelle pallina a filo. In questa speciale statistica Sean riesce a far chiamare strike il 49.9% delle volte, salvando una run per la sua squadra (classificandosi diciottesimo tra i ricevitori). 

Jesus Luzardo non ha bisogno di presentazioni e sta rispondendo bene alla società che ha creduto in lui inserendolo nella rotazione: fino a questo momento 45 K in 45 inning lanciati con una ERA di 3.97 per il lanciatore peruviano.

Altri giocatori stanno aiutando chi più e chi meno la propria squadra: Sixto Sanchez, partente dei Marlins, ha guadagnato un posto fisso in rotazione tirando strike dopo strike; per lui in 25 inning lanciati, sono 25 le eliminazioni per strikeout e solamente 2 le basi su ball concesse. Bobby Dalbec dei Boston Red Sox, ha sfruttato la cessione di Mitch Moreland ai Padres per esordire in prima base (ruolo che gli si addice di più che non la terza) e dimostrare da subito la sua potenza nelle braccia. Alec Bohm dei Phillies, ha cominciato a giocare come tappa buchi ed ora si trova a compiere un ruolo importante per la formazione di Joe Girardi, colpendo alcune valide importanti (tipo quella della vittoria nel primo incontro del double-header contro i Red Sox l’8 di settembre). Gavin Lux doveva essere il seconda base titolare dal primo giorno secondo molti, ma non è dello stesso parere Dave Roberts che lo lascia crescere ancora nel campo alternativo. Il 27 agosto, il seconda base esordisce in prima squadra ed è già autore di due fuori campo.

Ma anche, Jo Adell, Joey Bart, Luis Patino, David Peterson e tanti altri, stanno dimostrando ai propri manager il loro valore in questo pazzo 2020, che potremmo tranquillamente definire l’anno dei prospetti.

Tra le altre cose, la stagione non è ancora finita e quindi aspettiamoci di vedere altri giovani finire in prima squadra (MacKenzie Gore, Wander Franco per citarne alcuni). Il processo di ringiovanimento della Lega sta procedendo a gonfie vele ed il fatto che giocatori come Fernando Tatis Jr., Ronald Acuna Jr., Shane Bieber ecc. ne stiano diventando le facce più importanti, ne è senza dubbio la prova.

Qui la lista dei prospetti attualmente nella MLB, facenti parte della Top 100 di MLB Pipeline

3) Luis Robert, OF, White Sox
6) Jo Adell, OF, Angels
8) Casey Mize, RHP, Tigers
13) Jesús Luzardo, LHP, A’s
14) Cristian Pache, OF, Braves
15) Joey Bart, C, Giants
18) Dylan Carlson, OF, Cardinals
23) Carter Kieboom, SS/2B, Nats
24) Sixto Sanchez, RHP, Marlins
28) Luis Patiño, RHP, Padres
30) Brendan Rodgers, 2B/SS, Rockies
31) Alec Bohm, 3B/1B, Phillies
35) Sean Murphy, C, A’s
36) Spencer Howard, RHP, Phillies
50) Tarik Skubal, LHP, Tigers
55) Nico Hoerner, SS/2B/OF, Cus
60) Evan White, 1B, Mariners
63) Brady Singer, RHP, Royals
79) Keibert Ruiz, C, Dodgers
82) Daulton Varsho, C, D-backs
88) Jesús Sanchez, OF, Marlins
92) Brusdar Graterol, RHP, Dodgers
93) Andrés Giménez, SS, Mets

Twitter: @bappeo
Nato e cresciuto nella provincia di Milano, attualmente vive a Berlino in Germania. Appassionato fin da piccolo di sport di ogni genere.
Nella stagione 2004 inizia a seguire attivamente le Major League di Baseball. Coincidenza vuole che quell' anno i Boston Red Sox spezzarono un digiuno dalla vittoria durato 86 anni, diventando così la sua squadra del cuore.

Autore della parte sui "miracle Mets" del 1969 nel progetto editoriale "Winners Out - Sport e gloria della New York anni 70" a cura di Alex Cavatton.