yordan alvarez astros

Prospetti Perfetti: Yordan Alvarez

Uno degli avvenimenti più significanti della settimana di Major League Baseball non può che essere la promozione in prima squadra di Yordan Alvarez, ultimo call-up degli Houston Astros.

Yordan nasce a Las Tunas, Cuba il 27 giugno 1997, dove gioca le sue prime due stagioni da professionista; fino a quando nel giugno del 2016 viene firmato dai Los Angeles Dodgers nel mercato internazionale dei Free Agent.
Senza nemmeno fare un’ apparizione nel sistema dei losangelini, la società decide di scambiare i diritti del suo contratto agli Houston Astros, che vedono del potenziale in lui, per il lanciatore rilievo Josh Fields (se ve lo steste chiedendo, è proprio lo stesso Josh Field che entra al decimo inning di Gara 2 delle World Series del 2017 e subisce back-to-back home runs da Josè Altuve e Carlos Correa, seguito da un doppio di Yuri Gurriel e i Dodgers perderanno la partita).

Alvarez apre il 2016 nella Summer League degli Astros dove dimostra subito che la pallina la colpisce e anche spesso, battendo un ottimo .341.
Il 2017 si apre con la prima di una successione di promozioni. Viene trasferito infatti in Classe A ai Quad Cities River Bandits prima, ed in Classe A avanzata presso i Buies Creek Astros poi. Tra le due classi tiene una media battuta di .304, un totale di 12 home runs e 61 RBIs in 90 partite.
Con l’avvento del nuovo anno arriva un’ altra promozione; questa volta in Doppio A dove posta .293/.369/.904 (rispettivamente AVG/OBP/OPS), 20 fuori campo e 72 punti battuti a casa.

Arriviamo al 2019, quando Yordan guadagna l’ ennesimo passaggio di categoria, questa volta in Triplo A e i risultati sono a dir poco sorprendenti! Con la maglia dei Rock Round Express infatti tiene una linea di .343/.444/.1211, 23 home run e 71 RBI, tutto solamente in 56 partite giocate. I suoi avversari lo temono talmente tanto che in situazioni “clutch” gli regalano la base una volta si e l’ altra pure. Lui risponde uscendo dal doug-out senza mazza, e andando direttamente in prima base.

https://twitter.com/RRExpress/status/1135270880584581122

Gli esperti si interrogano su quando potrebbe arrivare la chiamata nelle Major, ci sono due cose però che frenano l’operazione: la prima è di base tecnica. Il ragazzo ha delle lacune difensive evidenti (la sua posizione è esterno sinistro), mentre la seconda è di base logistica. Alvarez non fa parte del 40-Man Roster, ovvero la lista dei quaranta giocatori che possono giocare in prima squadra. Tra la fine di aprile e i primi di maggio, Yordan batte almeno una valida a partita e spesso risulta in un giro di campo o in punti battuti a casa, ma nonostante questi numeri e gli infortuni di Altuve prima e di Springer poi, la chiamata non arriva.

Domenica 9 giugno, il suo contratto viene inserito nel 40-Man Roster degli Astros e, sempre lo stesso giorno, nell’ Active Roster e quindi arriva l’esordio nelle Major in casa contro i Baltimore Orioles in posizione di battitore designato.
Al secondo At-Bat con la divisa degli Astros, arriva una Change-up alle ginocchia che Yordan tramuta in un meteorite che finisce nella parte centrale degli spalti del Minute Maid Park.

https://twitter.com/astros/status/1137801220838514689

Da lì si ripeterà altre quattro volte, diventando il primo Astro di sempre a battere due fuori campo alla prima e alla seconda partita ufficiale in carriera, ed il quarto a batterne quattro nelle prime cinque gare ufficiali (assieme a lui solo Trevor Story, Yasiel Puig e Mike Jacobs).
Insomma i numeri sono quelli di un talento; almeno sul lato offensivo, si parla di un battitore puro. Sicuramente i lanciatori lo inizieranno a studiare e proveranno ad abbassare dei numeri che fin’ ora sono stati incredibili. Per il momento ci godiamo la forza di questo giovane slugger che è tutta li, davanti ai nostri occhi.

Twitter: @bappeo
Nato e cresciuto nella provincia di Milano, attualmente vive a Berlino in Germania. Appassionato fin da piccolo di sport di ogni genere.
Nella stagione 2004 inizia a seguire attivamente le Major League di Baseball. Coincidenza vuole che quell' anno i Boston Red Sox spezzarono un digiuno dalla vittoria durato 86 anni, diventando così la sua squadra del cuore.

Autore della parte sui "miracle Mets" del 1969 nel progetto editoriale "Winners Out - Sport e gloria della New York anni 70" a cura di Alex Cavatton.