Fino a Qui Tutto Bene – GOAT recognize GOAT

È notizia di oggi che i New York Yankees stanno investendo nel Milan, formando una cordata composta da REDBIRD (il fondo protagonista dell’acquisizione dei campioni d’Italia) e altri investitori.

FT: New York Yankees and Main Street Advisors will invest in Milan - the  details

Tradotto. La holding YANKEE GLOBAL ENTERPRISE, proprietaria degli Yankees, diventerà a tutti gli effetti azionista di minoranza all’interno del club nel momento in cui Cardinale, volto dell’operazione, concluderà il closing con Elliott.

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Facciamo le presentazioni di casa.

Chi sono i New York Yankees? Semplicemente la squadra sportiva più iconica al mondo.

A qualsiasi latitudine c’è un cappellino o una maglia con l’insegna NY, ormai simbolo per antonomasia della Grande Mela e se vogliamo degli States stessi.

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La cultura pop è pregna di riferimenti, citazioni e ammiccamenti a quella che non è solo la squadra sportiva più titolata del mondo (27 World Series, l’equivalente di 27 Champions League).

Per tutto il Novecento negli Yankees si sono avvicendati non solo campioni e sportivi, ma vere e proprie Icone Americane.

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Qualche esempio?

Joe diMaggio, Babe Ruth, Mickey Mantle, Lou Gehrig.

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È difficile guardare un film o una serie Tv americana e non sentire una citazione o una battuta che nomini o riferisca a giocatori o alla squadra degli Yankees.

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C’è qualcosa però che lega Yankees e Milan e che non tanto il palmarès quanto una certa eccentricità nella Gestione del Brand che accomuna i due grandi Boss delle due squadre: GEORGE STEINBRENNER e SILVIO BERLUSCONI.

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Forse Steinbrenner è l’unico presidente più Berlusconiano del Berlusca stesso! Mentre il Cavaliere faceva propaganda attraverso il bel giuoco e i giovani italiani senza tatuaggi o PÈRSING (tranne che ai testicoli), Steinbrenner attuava politiche che sono diventate l’essenza della diversità degli Yankees.

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Dall’insediamento di Steinbrenner (defunto pochi anni fa), gli Yankees sono riconoscibili per varie “stranezze” che hanno contribuito a formare un’identità che permane ancora oggi.

NO NOMI DIETRO LE MAGLIE (“perché nessun giocatore è più grande della maglia che indossa, e perché se giochi negli Yankees lo sanno tutti chi sei”)

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SOLO DUE MAGLIE, CASA E FUORI CASA (il baseball non è esente da rebranding e jersey alternative e variopinte, ma gli Yankees se ne fottono)

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QUANDO ARRIVI AGLI YANKEES, DEVI TAGLIARTI BARBA E CAPELLI. Solo a pochi senatori è stato concesso di portare una barba incolta durante una partita degli Yankees, ma la regola è quella di mantenere i capelli al di sopra del collo e tagliare tutto ciò che non siano baffi o mosche. Questa policy è quella piú discussa ancora oggi.

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Gli Yankees giocano allo Yankee Stadium, costruito nel 2009 e battezzato anche dal nostro Milan, che giocò col Real Madrid nel 2012 perdendo 5-1 contro Ronaldo e Kakà.

Where to Eat at Yankee Stadium, 2022 Edition - Eater NY

Nell’articolo del F.Times, si parla di una possibile programmazione dedicata al Milan su Yes Network, la Televisione di proprietà degli Yankees che trasmette da 20 anni tutte le partite di regular season. Difficilmente però credo si parli di trasmettere live le partite del Milan, perché i diritti della Serie A li possiede CBS che trasmette su Paramount+.

Cosa penso di questo potenziale inserimento degli Yankees nelle cose del Milan?

Onestamente nulla. Potrà forse innestarsi un qualche tipo di sinergia ma oltre a routine di facciata, non credo a nessun tipo di competenza travasata nelle nostre cose.

Sono il brand più esposto al mondo ma non possono tramandare una storia di cento anni di vittorie, ne tantomeno insegnare come un simbolo può diventare quello che è il loro o spiegare al Milan come usare i dati per generare vittorie, visto che manca un titolo dal 2009 nonostante il loro “dipartimento stats” sia uno dei più ingombranti d’America.

Però una cosa è certa: questa mattina mi sono emozionato.

Le “mie due squadre” potrebbero incrociarsi presto e al mio cuore di tifoso basterebbe vedere Theo e Leao allo Yankee Stadium chiedersi che cazzo di sport stanno guardando per poi farsi una foto con Aaron Judge (il campione degli Yankees) e tornare a Milano forti di un’esperienza irripetibile.

Quella di essere entrati da ospiti nella “House that Ruth built”!