Quarantadue partite non sono un campione necessariamente significativo, soprattutto quando il protagonista della discussione è il meraviglioso gioco del baseball, ma rappresentano comunque un quarto di stagione.
Un periodo quindi sufficiente per tracciare una tendenza, consapevoli che non sia rappresentazione di una realtà assoluta e consci che il risultato finale potrebbe non essere il prodotto di quanto stiamo osservando ora.
![](https://108.thecuttingedge.it/wp-content/uploads/2022/05/FTXzEnlWYAEazm7-1024x1024.jpg)
La trade che ha portato Betts ai Dodgers è una ferita, da tifoso Red Sox, che credo non si rimarginerà mai completamente. Ad LA Mookie ha trovato quello che Boston non sembrava più disponibile ad offrigli, e non mi riferisco solo ai soldi. Dopo il titolo del 2020, dove ha giocato meravigliosamente, il 2021 è stato un anno di regressione con medie in calo e una OPS per la prima volta dal 2017 sotto .900
In questo 2022 Mookie sembra però aver ritrovato quel mix di potenza/capacità di arrivare in base che lo ha reso il fenomeno che tutti conoscevamo. La media battuta è tornata ad un “accettabile”, stiamo pur sempre parlando di Betts, .280 dopo il disastroso .264 della scorsa stagione, ma i dati più interessanti sono quelli relativi alla Woba, top 6% della lega, xSLG, Whiff e Chase Rate. Senza farla complicata, perché non è questo il luogo: batte tanto e bene, va leggermente più strike out che in passato ma conquista anche più basi ball e ha ritrovato quella potenza che nell’ultima stagione lo aveva un po’ abbandonato. La streak di fuori campo della scorsa settimana viene in soccorso a dimostrarcelo. Se a tutto questo poi aggiungente i Monstar che lo seguono nell’ordine di battuta capite ben che potrebbe non essere così ardito scommettere il vostro caffè sui 150 run.
![](https://108.thecuttingedge.it/wp-content/uploads/2022/05/FTXzEnpWUAIQR90-1024x1024.jpg)
Definire gli Yankees una sorpresa sembrerebbe eccessivo, anche se onestamente non mi sarei mai aspettato un inizio di stagione del genere. I problemi sul monte, ignorati durante l’offseason, sembravano un ostacolo troppo evidente per non palesarsi fin da subito e anche il lineup presentava delle problematiche che non sembravano essere state completamente risolte, nonostante la conferma di Rizzo e l’arrivo del terrorista e di Donaldson. L’inizio di stagione aveva poi riportato a galla vecchi fantasmi come l’incapacità di battere nei momenti decisivi e le difficoltà di un Garritt Cole diventato, per assurdo, il problema e non la soluzione. Dopo un paio di settimane però, senza particolare preavviso, i pezzi del puzzle sono andati tutti magicamente al loro posto e gli Yankees non si sono guardati più indietro. Prima Rizzo, a ruota Judge e Stanton ed infine tutto il lineup hanno trovato continuità. Nel frattempo sul monte Nestor Cortes è diventato, di fatto e nei numeri, l’ace di questa squadra trascinando con se il resto della rotazione. Il bullpen ha fatto il resto. 120 vittorie non sembrano un numero realistico. I Mariners del 2016 ed i Cubs del 1906 si fermarono a 116. Eppure questi Yankees, nonostante le due sconfitte nel weekend con i White Sox, sembrano capaci di qualsiasi cosa. Almeno per ora.
Come sembra capace di qualsiasi cosa il Giudice. E’ tra il 98esimo ed 100° percentile per qual si voglia statistica. E’ in ritmo per battere 58 HR. Vi dico che se ne battesse più di 60 non ne sarei affatto sorpreso.
Bold. A fine anno supererà i 61 di Maris, record per la AL su singola stagione.
![](https://108.thecuttingedge.it/wp-content/uploads/2022/05/FTXzEnpXsAExirE-1024x1024.jpg)
Nell’inizio di stagione ondivago dei Red Sox, male male prima, in ripresa ora, la costante è stata il rendimento di Rafael Devers che, dal giorno uno, ha battuto come se dalle sue valide dipendessero le sorti del mondo intero. Anche lui, come Judge, è nell’elite della lega per qual si voglia statistica avanzata. Per la prima volta dal 2019 è tornato a battere sopra .300, il K% è passato dal 27 di due anni fa al 18,5% mentre è schizzato alle stelle il rendimento contro le fastball. Se tutto questo non bastasse c’è l’aggravante, per gli avversari, che è rappresentata dai possibili margini di miglioramento di Devers, perchè in una stagione da MVP, il dominicano gira ancora troppo a vuoto (26° percentile whiff%) cercando spesso la palla fuori dalla zona (5° percentile nel chase rate). Ecco quindi come il traguardo delle 225 hit, per paradossale che possa sembrare, diventi marginale rispetto alla voglia di scoprire fino a dove Rafy possa arrivare.
Come dice l’amico Goosy: siamo tutti testimoni!