Quarantadue partite non sono un campione necessariamente significativo, soprattutto quando il protagonista della discussione è il meraviglioso gioco del baseball, ma rappresentano comunque un quarto di stagione.
Un periodo quindi sufficiente per tracciare una tendenza, consapevoli che non sia rappresentazione di una realtà assoluta e consci che il risultato finale potrebbe non essere il prodotto di quanto stiamo osservando ora.
La trade che ha portato Betts ai Dodgers è una ferita, da tifoso Red Sox, che credo non si rimarginerà mai completamente. Ad LA Mookie ha trovato quello che Boston non sembrava più disponibile ad offrigli, e non mi riferisco solo ai soldi. Dopo il titolo del 2020, dove ha giocato meravigliosamente, il 2021 è stato un anno di regressione con medie in calo e una OPS per la prima volta dal 2017 sotto .900
In questo 2022 Mookie sembra però aver ritrovato quel mix di potenza/capacità di arrivare in base che lo ha reso il fenomeno che tutti conoscevamo. La media battuta è tornata ad un “accettabile”, stiamo pur sempre parlando di Betts, .280 dopo il disastroso .264 della scorsa stagione, ma i dati più interessanti sono quelli relativi alla Woba, top 6% della lega, xSLG, Whiff e Chase Rate. Senza farla complicata, perché non è questo il luogo: batte tanto e bene, va leggermente più strike out che in passato ma conquista anche più basi ball e ha ritrovato quella potenza che nell’ultima stagione lo aveva un po’ abbandonato. La streak di fuori campo della scorsa settimana viene in soccorso a dimostrarcelo. Se a tutto questo poi aggiungente i Monstar che lo seguono nell’ordine di battuta capite ben che potrebbe non essere così ardito scommettere il vostro caffè sui 150 run.
Definire gli Yankees una sorpresa sembrerebbe eccessivo, anche se onestamente non mi sarei mai aspettato un inizio di stagione del genere. I problemi sul monte, ignorati durante l’offseason, sembravano un ostacolo troppo evidente per non palesarsi fin da subito e anche il lineup presentava delle problematiche che non sembravano essere state completamente risolte, nonostante la conferma di Rizzo e l’arrivo del terrorista e di Donaldson. L’inizio di stagione aveva poi riportato a galla vecchi fantasmi come l’incapacità di battere nei momenti decisivi e le difficoltà di un Garritt Cole diventato, per assurdo, il problema e non la soluzione. Dopo un paio di settimane però, senza particolare preavviso, i pezzi del puzzle sono andati tutti magicamente al loro posto e gli Yankees non si sono guardati più indietro. Prima Rizzo, a ruota Judge e Stanton ed infine tutto il lineup hanno trovato continuità. Nel frattempo sul monte Nestor Cortes è diventato, di fatto e nei numeri, l’ace di questa squadra trascinando con se il resto della rotazione. Il bullpen ha fatto il resto. 120 vittorie non sembrano un numero realistico. I Mariners del 2016 ed i Cubs del 1906 si fermarono a 116. Eppure questi Yankees, nonostante le due sconfitte nel weekend con i White Sox, sembrano capaci di qualsiasi cosa. Almeno per ora.
Come sembra capace di qualsiasi cosa il Giudice. E’ tra il 98esimo ed 100° percentile per qual si voglia statistica. E’ in ritmo per battere 58 HR. Vi dico che se ne battesse più di 60 non ne sarei affatto sorpreso.
Bold. A fine anno supererà i 61 di Maris, record per la AL su singola stagione.
Nell’inizio di stagione ondivago dei Red Sox, male male prima, in ripresa ora, la costante è stata il rendimento di Rafael Devers che, dal giorno uno, ha battuto come se dalle sue valide dipendessero le sorti del mondo intero. Anche lui, come Judge, è nell’elite della lega per qual si voglia statistica avanzata. Per la prima volta dal 2019 è tornato a battere sopra .300, il K% è passato dal 27 di due anni fa al 18,5% mentre è schizzato alle stelle il rendimento contro le fastball. Se tutto questo non bastasse c’è l’aggravante, per gli avversari, che è rappresentata dai possibili margini di miglioramento di Devers, perchè in una stagione da MVP, il dominicano gira ancora troppo a vuoto (26° percentile whiff%) cercando spesso la palla fuori dalla zona (5° percentile nel chase rate). Ecco quindi come il traguardo delle 225 hit, per paradossale che possa sembrare, diventi marginale rispetto alla voglia di scoprire fino a dove Rafy possa arrivare.
Come dice l’amico Goosy: siamo tutti testimoni!