Uno degli scenari più sorprendenti della stagione 2019 di Major League non può che essere la promozione e il successo di Aristides Aquino Núñez, esterno dei Cincinnati Reds.
Il ragazzo è da poco diventato il primo rookie nella storia della MLB a battere 11 Home Run nelle prime 17 partite.
Numeri da capogiro, che hanno fatto impazzire stampa, appassionati e giocatori.
Ma chi è davvero Aristides e qual’ è la sua storia?
Aristides Aquino Nunez nasce a Santo Domingo, Repubblica Dominicana dove il baseball è praticamente una religione. Si perchè tra i giovani dominicani la “Pelota” è tutto. Imitare le grandi gesta di David Ortiz, Pedro Martinez, Robinson Canò è un sogno che ricorre i ragazzi che vivono per le strade della capitale dominicana.
Siamo nel 2011 quando Aristides viene notato, e come non dargli torto, dagli scout della MLB che regolarmente scendono in Sud America alla ricerca di talenti da portare negli Stati Uniti.
L’opportunità gli viene offerta dai Cincinnati Reds, che lo firmano nel mercato dei Free Agent con un contratto da Minor Leaguer.
Da quel momento inizia una specie di calvario per Aristides che non riesce mai a convincere al 100% la dirigenza della Franchigia dell’Ohio.
Nelle sue prime tre stagioni da professionista, la media battuta è ben al di sotto del .200 con più di 60 strike out subiti in circa 200 presenze al piatto.
Numeri troppo bassi per una scalata veloce.
Al quarto anno però, qualcosa inizia ad apprendere l’ outfielder, che migliora la sua disciplina al piatto e, oltre ad alzare la sua media battuta a .290, colpisce anche 16 fuori campo e batte 64 punti a casa.
Malgrado rimanga un problema evidente quello degli strike out (eliminato per K il 30% delle sue apparizioni in battuta), Aquino riceve la promozione in primo A tanto desiderata.
Nel 2016 apre la stagione in Florida, ai Daytona Tortugas, dove arriva una break out season.
Aristides quell’anno gioca molto bene e mette su numeri da vero bomber; in 487 viaggi al piatto colpisce 23 fuori campo con 79 RBI, tenendo una media di .273 e “solamente” 104 eliminazioni per strike out. Queste ottime statistiche lo portano a vincere il premio di Miglior Giocatore della Florida State League e anche la successiva promozione in Doppio A.
Due stagioni, quelle passate ai Penascola Blue Wahoos, che esaltano le luci e ombre di questo giocatore. Una doppia faccia che sembra una condanna ad un destino crudele.
Aristides è infatti nella top 3 dei giocatori che creano “Hard-contact” con la pallina in tutte le Minors, ma le sue medie sono davvero basse (.220/.290/.420) e i lanciatori con lui hanno vita facile e lo beffano quasi sempre (il rapporto di K/AB è 1/3).
Nel 2018 quindi, dopo aver addirittura esordito in Major League con la maglia di Cincinnati, viene rilasciato tra i free agent senza suscitare l’interesse di nessuno.
Nel dicembre dello stesso anno si rifanno avanti proprio i Reds che trovano un accordo più basso e lo delegano agli affiliati di Triplo A, i Louisville Bats, con la probabile intenzione di farlo un Minor Leaguer fisso e di chiamarlo come “tappa buchi” saltuariamente in prima squadra.
Nel 2019 invece Aristides, decide di dare una svolta alla sua carriera.
L’ essere umano si sa, una volta che viene messo con le spalle al muro fa uscire il proprio instinto guerriero. Aquino combatte, e lo fa bene mettendo su numeri che non possono passare inosservati.
Nella sua prima stagione in Triplo A tiene una slash line di .299/.356/.992 con 28 fuori campo e 53 RBI, aggiungeteci anche 5 basi rubate e avete il vostro top prospetto ideale.
Già a proposito, Aquino la classifica dei Top Prospect non l’ha mai vista nemmeno con il binocolo.
Il primo di agosto il suo contratto viene selezionato dai Cincinnati Reds che lo buttano nella mischia, e lui risponde così:
Tanti si domandano come sia possibile il passaggio “dalle stalle alle stelle” per il giovane dominicano che fino a un anno fa rischiava di salutare gli Stati Uniti mentre ora si trova a battere record su record.
La risposta ve la potrebbe dare Justin Verlander.
(Qui le dichiarazioni di Verlander sull’evoluzione delle palline nel Baseball MLB e AAA).
Questo potrebbe essere un motivo, ci aggiungerei però che il Parco in cui Aquino gioca le partite casalinghe con i Reds , il Great American Ballpark è secondo nella lista dei campi più piccoli della MLB.
A parte questi fatti di circostanza però, Aristides ha due cannoni al posto delle braccia.
Il ragazzo distrugge la pallina quando crea contatto con la mazza; è infatti interessante il fatto che possegga sia il record per velocità di uscita massima di un fuori campo nel 2019 (118,5 m/h), ma anche il record per velocità di uscita minima (89.7 m/h). Questo dato ci dice come, quando riesce a creare contatto con la pallina, Aquino riesce a dargli con le braccia la forza necessaria per farla volare sugli spalti.
Il fenomeno di The Punisher, come viene soprannominato il dominicano, potrebbe durare parecchie stagioni se riesce ad acquisire una buona disciplina al piatto in modo tale da mantenere una media alta. Poi in tal caso ci penserebbero le sue braccia a fare tutto il resto.
Twitter: @bappeo
Nato e cresciuto nella provincia di Milano, attualmente vive a Berlino in Germania. Appassionato fin da piccolo di sport di ogni genere.
Nella stagione 2004 inizia a seguire attivamente le Major League di Baseball. Coincidenza vuole che quell' anno i Boston Red Sox spezzarono un digiuno dalla vittoria durato 86 anni, diventando così la sua squadra del cuore.
Autore della parte sui "miracle Mets" del 1969 nel progetto editoriale "Winners Out - Sport e gloria della New York anni 70" a cura di Alex Cavatton.