Vi capita mai di essere al momento giusto nel “posto giusto”?
A me di rado.
Eppure l’altra sera ho acceso la TV nel preciso istante in cui l’indice di Miggy, al secolo Miguel Cabrera, puntava l’indice verso il cielo per festeggiare la sua valida numero 3000.
Il venezuelano è diventato così il 33° giocatore nella storia della MLB a conquistare questo traguardo, ma solo il SETTIMO a raggiungerlo con almeno 500 HR “a referto”. Un club esclusivo quindi, per pochissimi eletti, che possiamo far diventare ancor più elitario se “all’ingresso” mettiamo una BA in carriera di almeno .300. Volete la lista degli invitati? Hank Aaron, Willie Mays, Miggy. Fine.
Ad ogni Aprile che il Dio del Baseball ci regala spuntano immancabilmente alcuni giocatori improbabili. Il 2022, ovviamente, non ha fatto eccezione. Una delle storie più interessanti di questo inizio di regular season è stata sicuramente quella di Steven Kwan, esterno dei Guardians, e del suo record di arrivi in base. Una anomalia tanto stupefacente quanto destinata alla normalizzazione né più né meno come lo furono l’Aprile 2021 di Yerminetor e Akil Badoo. Ci sono però due pitcher che hanno iniziato molto forte e su cui mi sento di puntare anche per il proseguo della stagione. Il primo è Nestor Cortes, SP degli Yankees, esploso a sorpresa nella seconda parte del 2021 e che nelle prime partenze di questo ’22 ha confermato quanto di bene si era detto e scritto di lui. Meraviglioso il tuffo per l’eliminazione in prima di un battitore di Cleveland, highlight di un inizio di RS stratosferico.
Bruce Zimmerman è un ex 5° giro 2017 dei Braves. Nelle prime due stagioni con gli Orioles aveva collezionato un totale di 16 partite e 14 start senza lasciare alcun ricordo degno di nota. Le prime tre uscite di questa stagione sono state invece poesia pura, impreziosite da quell’quarto inning con gli Angels in cui ha messo K in serie Othani, Trout e Rendon. La camera di consiglio non ha ancora deliberato, qualche incertezza sull’effettiva efficacia nel lungo periodo resta, ma il “dubbio” che il mancino del Maryland possa essere “legit” è ormai più di una possibilità.
Julio Rodriguez era uno dei prospetti più attesi di questa stagione. Nel momento in cui scrivo le sue medie, tragiche, recitano .196/.275/.250. Tradotto in parole semplici. Oggi non batterebbe nemmeno con una racchetta da tennis. Ci eravamo quindi sbagliati? Direi di no, o per lo meno è molto presto per dirlo. L’atteggiamento del ragazzo è positivo, lo si vede in ogni turno di battuta. Sembra sapere che arriverà il suo momento. Traspare abbastanza chiaramente quella combo di consapevolezza e fiducia nei propri mezzi, oltre all’indispensabile dose d’arroganza, che contraddistingue molti di questi giovani slugger. C’è poi un dato più oggettivo, che va oltre l’impressione, e che riguarda i 14 strike-out looking di cui l’esterno dominicano è stato “protagonista”. Si potrebbe anche discutere della necessità, a questo livello, di difendere con più aggressività il piatto ma, oggettivamente, quanto chiamato al 21enne dei Mariners va al di là di ogni più fervida immaginazione. La fortuna, nel baseball, è una componente misurata e misurabile ed Julio, fino a questo momento, ne ha avuta veramente poca.
Che Jazz Chisholm avesse talento non è mai stato in discussione. Che lo riuscisse a mostrare con continuità era tutto da dimostrare. Nell’ultima settimana l’estroverso SS dei Marlins ha prima spedito, nella sfida con STL, una palla nella stratosfera dopo aver discusso con l’umpire che lo implorava di entrare nel box di battuta, poi ha chiuso la sfida con i Braves con un immaginifico 4/6, 1HR, 3RBI e 2 rubate, secondo nella storia della franchigia della Florida a mettere a referto una stat line di quel tipo (Emilio Bonifacio il primo nel 2009). E se tutto questo non bastasse, dopo le prime tre settimane di stagione Jazz è primo nella lega, per distacco, nella SLG% e nelle primissime posizioni per OPS. Fenomeno!
Il tifo newyorkese non è mai stato dei più “puliti”. Nella partita di Cleveland si è andati però oltre l’accettabile. Il lancio di oggetti agli OF dei Guardians da parte di alcuni tifosi seduti nell’esterno destro è una schifezza degna dei più beceri ultras di qualsivoglia sport. Avrei voluto scrivere calcio ma la realtà è che succede un po’ dappertutto. Quello che ha fatto Myles Straw, andato a muso duro con alcuni di loro, non sarà stato “professionale” ma umanamente comprensibile. Chiudiamola così: per come vedo io queste genere di situazioni un ban a vita per i pagliacci resisi protagonisti del misfatto metterebbe fine ad ogni discussione…
E sì, son dei figli di puttana.
Non bisogna vergognarsi né a dirlo né tanto meno a scriverlo!