Tanto tuonò che piovve. C’è voluto più di un anno tra interessamenti, smentite e rumors incontrollati ma, alla fine, Nolan Arenado è diventato un giocatore dei St. Louis Cardinals. Lo scambio con i Colorado Rockies è stato finalizzato, come riportano numerosi insider (il primo è stato Ken Rosenthal di The Athletic) quando in Italia erano le prime ore del mattino di oggi, 30 gennaio. Per l’ufficialità però bisognerà ancora aspettare qualche giorno, manca l’approvazione della lega e della Players Association.
I Rockies manderanno in direzione del Missouri non solo il terza base 8 volte guanto d’oro, ma anche una somma intorno ai 50 milioni di dollari, più o meno un quarto del restante valore del contratto che Arenado aveva firmato con la squadra di Denver prima del 2019. Non è ancora confermata con esattezza la contropartita che verrà pagata dai Cardinals, ma probabilmente includerà il lanciatore mancino Austin Gomber (1.86 ERA in 29 inning lo scorso anno), il prima base Luken Baker (23 anni, media di .244 con 10 HR in A+ nel 2019) e l’esterno colombiano Jhon Torres (20 anni, 2019 passato tra Rookie League e A). Si parla anche di Jake Woodford (lanciatore destrorso, 5.57 ERA in 20 inning MLB nel 2020) e di Angel Rondon, partente mancino che abbiamo visto recentemente con le Águilas Cibaeñas nel campionato dominicano.
Cosa significa per i Cardinals
È piuttosto semplice. St. Louis si assicura le prestazioni di uno dei migliori giocatori di questa epoca. 5 volte All-Star, 5 volte Silver Slugger, 3 volte leader della National League per fuoricampo (solo due anni fa ne ha battuti 41), OPS+ di 120 in carriera, e ovviamente una difesa in terza base paragonabile solo a leggende come Brooks Robinson.
I Cards avevano disperato bisogno di una mazza come Nolan. Nel 2020, si sono classificati penultimi in National League quanto a punti segnati, e probabilmente l’unico giocatore che non ha avuto una stagione sotto tono è stato Paul Goldschmidt. Con Arenado il lineup diventa istantaneamente molto più profondo, e gli avversari saranno anche costretti a rischiare di più con Goldie al piatto.
Dal punto di vista temporale, non poteva forse esserci momento migliore per St. Louis per fare questa trade. La National League Central, già non particolarmente forte lo scorso anno, si è indebolita ulteriormente nella offseason: pensiamo, ad esempio, ai Cubs che cedono Yu Darvish ai Padres o ai Reds che quasi sicuramente non avranno Trevor Bauer nel 2021. In una situazione come questa, un miglioramento come l’arrivo di Arenado conferisce immediatamente ai Cards il ruolo di favoriti per la vittoria divisionale. Inoltre, la franchigia del Missouri è riuscita anche a strappare un ottimo prezzo ai Rockies: non solo non dovranno pagare l’intero, onerosissimo, contratto del giocatore, ma sembra che non cederanno nemmeno i loro migliori prospetti, come Dylan Carlson o Nolan Gorman. Per farlo, hanno sfruttato anche il 2020 sotto tono di Arenado, influenzato da un infortunio alla spalla subito durante la quinta partita di campionato (.253 di media, 8 fuoricampo e OPS+ di 84). Sembra quasi impossibile, parlando di un giocatore così forte, ma i Cards hanno fatto il più classico dei buy low. Dall’altra parte, però, di solito si dice che non si vende un giocatore quando il suo valore è più basso: sembra che i Rockies non abbiano rispettato questo principio.
Cosa significa per i Rockies
È davvero difficile trovare il lato positivo in uno scambio nel quale una squadra, di fatto, paga 50 milioni di dollari per fare andare via il proprio miglior giocatore, senza ricevere granché in cambio. Se proprio si vuole essere ottimisti, si potrebbe dire che la trade, senz’altro, pone fine alla “guerra fredda” tra Arenado e il GM Jeff Bridich che ha caratterizzato l’ultimo anno e mezzo di permanenza del terza base sotto le montagne rocciose, da quando l’ex numero 28 Rockie aveva pubblicamente criticato la scelta della proprietà di non costruire una squadra vincente attorno a lui («It feels like a rebuild», aveva detto). Si perde un bel po’ di valore sul campo, si guadagna in… serenità? Non ci è dato saperlo. Ma la serenità, da sola, non ti porta ai playoff.
In realtà, la situazione dei Rockies era resa complicatissima dalla possibilità che aveva (e ha tuttora) Arenado di lasciare il contratto alla fine della stagione 2021. Da una parte, rischiavano di perderlo da free agent senza avere niente in cambio (se avesse deciso di esercitare l’opt-out); dall’altra rischiavano di doverlo pagare 200 milioni durante un periodo di rebuilding reso ancora più necessario, secondo la proprietà, dal grande miglioramento in offseason dei San Diego Padres, avversari di division. Una lose-lose situation. Finita male.
Cosa significa per Arenado
Questa trade potrebbe svoltare significativamente la carriera di Nolan Arenado, che da un rebuild si trova catapultato immediatamente in una squadra in lotta per i playoff, con la possibilità di creare nuovi capitoli per la sua legacy. Ma potrà anche, come ha fatto DJ Lemahieu dopo il passaggio a New York, provare definitivamente che la sua grande potenza in attacco resta intatta anche al di fuori delle condizioni favorevoli di Coors Field. Infine, come scrive Andy McCullough di The Athletic, alla fine della prossima stagione Arenado avrebbe dovuto scegliere se provare a vincere con una squadra diversa dai Rockies uscendo dal contratto (e rischiando di non rivedere le stesse cifre sul mercato) oppure restare a Denver, ricco ma nel pieno di un rebuild. Fortunatamente per lui, ora potrà avere entrambe le cose.