Un tiro di dadi.
Una roulette russa.
Un animale diverso.
Quante volte avete sentito queste cazzate riferite alla postseason del vostro sport preferito?
Eppure nel baseball è tremendamente vero, più che in qualsiasi altra lega a cui vi possiate appassionare.
Perché se vengono messe a calendario 162 partite, il doppio che in NBA, dieci volte tanto che in NFL, un motivo ci sarà pure e risiede nella natura stessa di uno sport, il batti e corri, in cui i valori escono sul lungo periodo.
Ed allora ridurre il tutto ad una serie di 3, 5 o 7 partite azzera nella sostanza ogni differenza, creando di fatto un caos lungo un mese in cui anche la squadra che sembra avere tutto per dominare e vincere in pantofole può cadere rovinosamente.
Carichiamo quindi ‘sta pistola e speriamo vada tutto bene.
- PLAYOFF ALLARGATI
Si parte venerdì e la prima importante novità è che il wild card round, introdotto per la prima volta nel 2012, non sarà su partita secca ma al meglio delle tre, tutte giocate in casa del miglior seed, e coinvolgerà le squadre dalla posizionie 3 alla 6. Questo perché il buon Rob, avendo visto il successo, economico e di seguito riscosso dall’allargamento dei playoff NBA e NFL, ha approfittato delle negoziazioni del nuovo CBA per “rivoluzionare” la post season.
Non una brutta idea anche se il do or die, per certi versi, aveva il suo perchè.
- PLAYOFF DROUGHT
Li stavamo aspettando, dopo un 2021 meraviglioso in cui avevano mancato la postseason per una sola partita. Hanno iniziato il 2022 in modo tragico. Poi, trascinati dalla leadership di Julio Rodriguez e dal coraggio di un front office che ha saputo completare il roster con i pezzi necessari alla trade deadline, hanno recuperato il terreno perso e coronato un sogno lungo 21 anni. Mettetevi l’animo in pace. I Mariners non vinceranno l’anello e probabilmente non supereranno nemmeno il wild card round contro dei Blue Jays più attrezzati e in qualche misura più esperti. A prescindere però da come vada a finire questa stagione il fuoricampo di Raleigh deve rappresentare il simbolo di un nuovo inizio, di un progetto che porterà Seattle a competere con continuità nei prossimi anni. Il segno di un vento che inverta la rotta di una franchigia la cui storia è costellata di fallimenti e cocenti delusioni, nonostante nella città della pioggia si siano vinte 116 partite in una stagione, record MLB, e siano passati alcuni dei giocatori più iconici degli ultimi trent’anni.
Ai Playoff è tornata anche Phila, dopo 11 anni di astinenza e una quantità di suicidi sportivi difficili da spiegare. Ci hanno provato anche in questa stagione, con una partenza ad handicap, che è costata il posto a Joe Girardi, ed un finale da brividi in cui hanno rimesso in gioco una Milkaukee più interessata a sviluppare il futuro che a rincorrere una postseason senza pretese. Incontreranno i Cardinals, un avversario ostico ma non impossibile. Difficile immaginarsi una long run per la squadra della Pennsylvania ma se dovessero prendere fiducia con il loro attacco, il vero (ed unico) punto di forza di questa squadra, potrebbero provare a mettere in difficoltà squadre anche ben più attrezzate di loro. Ad ogni modo, welcome back!
- GREATNESS RECOGNIZES GREATNESS
La corsa ai 700 di Pujols, come abbiamo già avuto modo di ammettere, non l’avevamo vista arrivare. Il ritorno a St Louis sembrava essere più nostalgico che funzionale a qual si voglia obbiettivo, personale o di squadra. I Cardinals, come spesso è capitato nelle ultime stagioni, dopo un avvio incerto ed il palesarsi di problemi ricorrenti hanno saputo cambiare marcia, aiutati anche dal calo improvviso di Milwaukee. Goldshimth ha chiuso un 2022 da candidato MVP. Arenado, dopo un 2021 con qualche ombra, almeno per quelli che sono i suoi standard, è tornato il giocatore meraviglioso che è sempre stato mentre Waino, anche grazie ad un immortale Molina, si è dimenticato, per una stagione ancora, di aver scollinato i 40. La variabile impazzita è stata però, come detto, Albert Pujols. Lo slugger, dopo l’ASG, si è infatti (ri)messo a battere come non si credeva più possibile, dando il boost decisivo. Come ho avuto modo di dire in una delle ultime puntate di 108 sarebbe meraviglioso se la carriera di uno dei più grandi battitori della storia si chiudesse con una apparizione alle Fall Classic. La realtà è che ci sono almeno tre squadre più forti di St Louis nella NL ma il fascino dei playoff MLB risiede proprio nella loro totale imprevedibilità. Ed allora, da inguaribili romantici quali siamo, faremo il tifo per Albertone, sperando di poterlo vedere ancora in gioco a fine Ottobre, un’ultima volta.
World Series che sono l’obbiettivo dichiarato degli Yankees, assenti ingiustificati al 2009.
Sono sempre stato molto critico con il front office del Bornx ma devo ammettere che in questo 2022 non hanno sbagliato una mossa, fatta eccezione per Benincoso, inutile ed infortunato. Dopo una partenza a razzo i Bombers hanno passato “indenni” un Agosto da incubo, chiudendo la stagione in ripresa. L’uomo copertina è stato chiaramente Aaron Judge con i suoi 62 HR, nuovo record per l’AL. La chiave del successo però va ricercata altrove e precisamente nel monte di lancio. Mai come in questa stagione NY ha potuto contare su una rotazione di altissimo livello, coadiuvata da un bullpen che, nonostante gli infortuni, ha sempre saputo trovare il next man up.
Se la storia ci insegna qualcosa, e crediamo all’assioma per cui numeri nel baseball abbiano un significato superiore, questo dovrebbe essere l’anno buono per gli Yankees, come lo fu il 27, quando Ruth battè 60 HR, ed il 61, quando fu Maris a riscrivere la storia. Predestinati.
- SULL’ALTRA SPONDA DELL’HUDSON
I Mets hanno vinto 100 partite per la quarta volta nella loro storia ma nonostante questo, all’interno di un 2022 straordinario dove sostanzialmente tutto è andato come previsto, saranno costretti a sfidare i Padres in un difficilissimo turno di Wild Card. Lo sweep subito a pochi giorni dalla fine della regular season con i Braves è stata pagato a carissimo prezzo e se DeGrom e compagni dovessero fallire con i Padres non si potrebbe che parlare dell’ennesimo disastro nel Queens. La verità però è che questa squadra sembra avere tutto il necessario non solo per battere quella clinica psichiatrica con sede nel sud della California ma per poter affrontare senza alcun timore i favoritissimi Dodgers nell’eventuale Divisional. La rotazione è pazzesca, Alonso e Lindor arrivano dalle migliori stagioni in carriera con il primo che ha riscritto il record per RBI della franchigia ed il portoricano tornato sui livelli del 2018. Non vorrei espormi troppo per una squadra che spesso, negli ultimi anni, ha fatto ed ottenuto meno di quanto sarebbe stato lecito aspettarsi, ma non potete capire quanto desidererei veder affondare gli Yankees, alle Subway Series, contro i cugini sfigati del Queens.
- DON’T EVER UNDERSTIMATE THE HEART OF A CHAMPION
I Dodgers hanno fatto ad un campionato a parte, chiudendo con 111 W. San Diego ha rischiato di restare fuori per il secondo anno consecutivo dalla postseason ma ha un roster da film di fantascienza ed è una mina vagante nella NL. I Bombers hanno rallentato troppo presto ma, per un lungo periodo, sono stati ritenuti la squadra da battere, almeno nella AL, ed hanno comunque tutto quello che serve per arrivare in fondo. Il film dei Blue Jays è stato meno esaltante di quanto il trailer di Vladito ci avesse lasciato intendere anche se Toronto resta una squadra profonda e di talento. Dei Mets vi ho già detto.
Eppure se dovessi indicare oggi le due favorite per le World Series difficilmente mi allontanerei da Houston ed Atlanta, le finaliste della scorsa stagione.
Gli Astros hanno messo le cose in chiaro già a Luglio quando, in una serie di quattro partite allo Yankee Stadium, con i Bombers ancora nel pieno delle loro facoltà, hanno mostrato al mondo di essere ancora la squadra da battere, nonostante carte d’identità ingiallite ed infortuni più o meno pesanti. Verlander, dopo due anni di inattività, è in corsa per il terzo CY Young in carriera. Smeg, senza particolare preavviso, ha trovato una continuità che non gli era mai appartenuta. Yordan Alvarez, come ci ricorda spesso Nicolò Gatti, è probabilmente il miglior slugger dell’intera MLB. E non stiamo dicendo nulla di giocatori del calibro di Tucker, Pena, Altuve, McCullers e Javier, ognuno dei quali è stato fondamentale per il raggiungimento delle 104 W con cui gli Houston ha chiuso la stagione al numero 1 della AL. Se cercate l’identikit di come si fatta una squadra da playoff lo avete appena trovato e dal mio punto di vista restano i favoriti in American League.
Atlanta è risalita in acqua quattro dopo un avvio piuttosto deludente. La lunga rincorsa i campioni del mondo si è concretizzata nella prova di forza con cui, sweppando i Mets, si sono ripresi la division dopo aver lasciato credere al mondo che i Blue&Orange potessero essergli superiori. Lo sbeffeggio finale, tratto comune dei più forti, è aver chiuso con lo stesso record dei newyorkesi costringendoli però a giocare il WCR.
Spencer Strider è probabilmente l’uomo simbolo di una squadra che tendiamo troppo spesso a sottovalutare ma che nella sostanza, oltre ad aver già vinto un titolo ed essere in corsa per un eventuale repeat, ha il futuro nelle proprie mani, con un core giovane e talentuosissimo che rischia di monopolizzare la East in primis, e la lega a seguire.
Il lineup, rispetto alla scorsa postseason, vede la presenza di Acuna, mentre Matt Olson, chiamato a raccogliere l’eredità di Freddie Freeman, ha risposto presente. Non un compito tra i più semplici. Anche qui. Albies, Swanson, Riley, Harris and so on. Valgono i discorsi fatti per Houston. Squadra da playoff se ce n’è una. Con le certezze derivanti dall’aver già vinto.
Ovviamente Dodgers, da una parte, e Yankees, dall’altra, proveranno a smentirmi. Sono probabilmente le due squadre che in molti, a prescindere da tutto, vorrebbero vedersi affrontare alle World Series. Los Angeles contro NY. I due mercati più importanti d’America. Un sogno per Manfred.
Che Fall Classic pazzesca sarebbe.
Appunto, sarebbe.
Perchè se gli ultimi anni m/ci hanno insegnato qualcosa è che non è mai saggio scommettere contro Braves e Astros e per una volta voglio credere di aver imparato la lezione.
Buon Playoff baseball a tutti!