Un gelo rigido, fitto, dalle sembianze siberiane. Chicago trema dal freddo, la temperatura tocca i 0° Fahrenheit, equivalente di -17° Celsius. Il giorno è quello di Natale, l’anno è il 1958.
John L. Henley e Bobbie Henley (la moglie) si stanno dirigendo all’ospedale in tutta fretta perchè la donna sta per partorire: “I was already fast. I couldn’t wait.” – dichiarerà scherzando, anni a venire, il figlio nato nel sedile posteriore della loro Oldsmobile che non fece in tempo a raggiungere l’ospedale per il parto assistito.
Nasce così Rickey Nelson Henley. Il suo nome, Rickey Nelson, è scelto in onore di Ricky Nelson, un giovane attore e cantante rockabilly. Il genere musicale che al tempo impazza in America, muovendosi anche nel resto del mondo, trova nelle note e negli accordi di Poor Little Fool uno dei motivi del momento, attuale ancora oggi con quasi 2 milioni di ascolti su YouTube.
In seguito alla morte di John Henley, la madre di Rickey si sposò con Paul Henderson ed il figlio acquisì il cognome di quest’ultimo. Dal trasferimento in California, sin da bambino, Rickey praticava il baseball a Oakland, sviluppando l’abilità di battere col destro nonostante fosse un mancino naturale.
“Tutti i miei amici erano destrorsi e utilizzavano lo swing dal lato destro, così pensai che quella fosse la normalità e che bisognava saperlo fare”.
Nell’intera storia della Major League Baseball fino alla stagione 2008, solo 57 giocatori di posizione sono noti per aver battuto a destra e lanciato a sinistra. Henderson è però il giocatore di maggior successo nel farlo.
Durante il periodo speso nelle Minors registra medie battuta di .336 che migliorano nel suo breakout year salendo a .346 e, coi Modesto A’s, rischia di superare il record di basi rubate quando ne realizza addirittura 357! Il record però non crolla, le 370 vengono solo sfiorate da Rickey.
Il 24 giugno del ’79, Henderson fa il suo esordio in Major League con gli Oakland Athletics: 2 su 4 valide e ovviamente una base rubata! Battere con precisione e correre per fregare le basi sono il suo pane, la sua firma d’autore e ben presto Rickey metterà nel mirino il record di Lou Brock.
Passano tre stagioni e arriva il 1982. In quell’anno Rickey Henderson ruba 130 basi e supera la leggenda di Lou Brock (scomparso solo pochi giorni fa nella Sua St. Louis). Diventa così “Man of Steal”, una specie di Superman del baseball. Una specie di leggenda.
Tutto quello che succederà dopo, dalle imprese sul campo, alle controversie, fino ai frequenti cambi di maglia, non può essere discusso in questa sede perchè persino un libro vestirebbe stretto per raccontare la storia di Rickey Henderson. Ma quello di più interessante che ho letto su di lui, è stato scritto nel 2003 da Tom Verducci per Sport Illustrated, e qui ve lo riporto:
“Ci sono alcune figure nella storia americana che sono passate nel regno della mitologia culturale, come se la realtà non potesse più contenere le loro storie: Johnny Appleseed. Wild Bill Hickok. Davy Crockett. Rickey Henderson. Loro esistono sul margine, a volte stretto, che c’è tra Realtà e Finzione”.
@AlexCavatton sport addicted dal 1986
Amministratore di Chicago Bears Italia
Penna di Huddle Magazine dal 2018
Fondatore di 108 baseball su Cutting Edge Radio
Autore dei progetti editoriali:
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