La Stagione numero 150 di Major League Baseball si è conclusa e per le 30 Franchigie sparse per il Nord America è arrivato il momento di tirare le somme e guardare al prossimo anno con nuovi obiettivi e ambizioni.
Nelle prossime settimane cercheremo di analizzare quali possono essere gli orizzonti futuri per le squadre della Major League di Baseball basandosi sui risultati dell’anno appena terminato.
Per concludere il nostro viaggio tra le Division approdiamo in National League West.
106 vittorie in Regular Season e settimo titolo divisionale consecutivo per i Los Angeles Dodgers che però, per il terzo anno consecutivo, perdono l’ appuntamento con la vittoria al titolo. Se nelle due stagioni precedenti la squadra di Dave Roberts era arrivata fino alla Fall Classic, questa volta il treno Dodgers impatta sul muro delle Divisional Series, rappresentato da quelli che diventeranno i campioni del 2019, i Washington Nationals.
Nonostante la stagione da MVP di Cody Bellinger e la competitività del resto del roster, i Dodgers sono crollati ai Play Off principalmente per la poca lucidità dell’ attacco (lo stesso Bellinger ha battuto solo .211 nella serie) e per un Bullpen che sembra essere l’ unica nota dolente tra i 25 (futuri 26) uomini dell’ active roster.
Per questo motivo il primo colpo della Off Season losangelina è il rilievo Blake Treinen che firma un contratto annuale di 10M di dollari ed andrà ad essere un’ ottima arma in più per Roberts nelle riprese finali di partita assieme a Jensen e Kelly, entrambi in calo nel 2019.
La rotazione vede in Walker Buehler la sua punta di diamante, con Clayton Kershaw da secondo. Rich Hill e Hyun-Jin Ryu entrano nel mercato dei free agent e quindi ecco che si aprono per i Dodgers dei buchi da coprire. A far parte della lista dei partenti nel 2020 potrebbero essere due tra Ross Stripling, lo youngster Julio Urias e Kenta Maeda. Mancherebbe comunque un altro lanciatore all’ appello, e visto che i Dodgers hanno mancato la firma ai nomi più caldi, non è completamente da escludere un ritorno di Ryu.
Nel Line Up i punti deboli sono pochi, se non per il fatto che manchi un vero e proprio power hitter destroide.
I due sogni nel cassetto della franchigia di Los Angeles sarebbero Mookie Betts e Francisco Lindor, che potrebbero diventare il pezzo mancante per arrivare alla World Series, senza permettere però un altro caso Machado. Diventano a questo punto caldi i nomi di Gavin Lux, Alex Verdugo, Corey Seager e il rookie catcher Will Smith, che potrebbero diventare le contropartite necessarie per arrivare ad uno tra le due superstar.
Quello che è certo a Los Angeles è che il tempo di vincere è arrivato, un ennesimo fallimento sarebbe troppo pesante da sopportare.
A San Diego l’ inverno è di quelli caldi, non solo per la posizione geografica in cui si trova la città, bensì anche per i movimenti di mercato che il Front Office sta facendo per rendere la formazione “brown and gold” più competitiva.
Anche nel 2019, come da diverse stagioni a questa parte, i Padres concludono la loro stagione all’ ultimo posto nella National League West con un record di 70-92.
Non sono arrivati colpi alla Machado in questa Off Season; il sogno di riportare a San Diego Stephen Strasburg si è interrotto, forse nell’ impossibilità di pareggiare i sette anni di contratto offertogli dai Nationals.
A.J. Preller (General Manager) però, sta muovendo le carte in tavola e sta cercando di rinforzare una squadra che avrebbe il talento necessario per arrivare almeno ai Play Off.
Arrivano tramite trade da Milwaukee Zach Davies, che andrà a prendere il posto dell’ altalenante Eric Lauer nella rotazione, e Trent Grisham, esterno destro giovane che mancava nella formazione californiana.
Vista la partenza di Luis Urias, la necessità di un seconda base ha portato il Front Office a correre ai ripari, e non più tardi di una settimana dalla trade con i Brewers, i Padres si portano a casa l’ interno Jurickson Profar, il quale non ha brillato ad Oakland, ma ha comunque talento (ex n°1 prospetto in MLB Pipeline) per diventare un everyday player a San Diego.
Successivamente arriva il colpo fin qui più importante per i Padres: dalla Florida arriva un pacchetto composto dall’ esterno Tommy Pham e il prospetto “two-way” Jake Cronenworth, in cambio di Hunter Renfroe e il prospetto Xavier Edwards.
Il messaggio della società è chiaro: bisogna provare a vincere!
E allora Preller non si ferma e continua a parlare per altri possibili scambi e i nomi più caldi sono quelli Whit Merrifield e Starling Marte, anche se il prezzo di entrambi è parecchio alto.
La sensazione è che da qui allo Spring Training, qualche altro nome andrà ad inserirsi nel roster dei Padres che guidati da Manny Machado, hanno del giovane talento anche in Fernando Tatis Jr., Chris Paddack, Eric Hosmer, Francisco Mejia e chi ancora deve esordire nelle Major come i lanciatori Mackenzie Gore e Luis Patino oppure l’ esterno Taylor Trammel.
Per i Padres è arrivato il momento di far sentire la propria voce ed arrivare ai Play Off che mancano da 13 anni.
A nord della California, più specificatamente nella baia di San Francisco, soffia un vento di rivoluzioni.
Il manager Bruce Bochy e l’ asso Madison Bumgarner, protagonisti assoluti della vittoria di tre titoli in cinque anni, lasciano i Giants dopo 13 stagioni.
A prendere il posto di Bochy sarà Gabe Kapler, che dopo un mese dal licenziamento dai Phillies, trova subito una nuova panchina da allenare.
In mano si trova una squadra che, malgrado la mancata presenza di grandi nomi, ha terminato la stagione 2019 al terzo posto della National League West con un record di 77-85, appena sotto il .500.
La perdita di MadBum lascia un buco nella rotazione che viene coperta durante i Winter Meetings con la firma di Kevin Gausman che accetta un anno di contratto a 9M di dollari.
Assieme a lui ci saranno il veterano Johnny Cueto, Jeff Samardzija e il classe 1994 Shaun Anderson.
Il Front Office si sta muovendo per prendere un altro partente per concludere la rotazione, nel frattempo però si sistema anche per quanto riguarda i battitori. Dagli Angels arrivano Zack Cozart, assieme ai suoi 12M di contratto, ed il top prospetto short stop Will Wilson, la quindicesima scelta allo scorso Draft e vero gioiello dello scambio.
La Partenza di Pillar costringe i Giants alla ricerca di un nuovo esterno e il nome più caldo è quello di Nick Castellanos che, oltre ad aver fatto vedere il suo valore con i Cubs, ha solo 27 anni e potrebbe quindi rientrare nei progetti una volta che i Giants tornano ad essere competitivi.
L’ obiettivo è chiaramente quello di tornare a competere tra un po’ di stagioni e la presenza nel sistema di nomi come Joey Bart, Heliot Ramos, Hunter Bishop e l’ ultimo arrivato Wilson, fanno ben sperare i tifosi di San Francisco.
Nonostante il record di 85-77 e il secondo posto nella Division, gli Arizona Diamondbacks non raggiungono la Wild Card per sole quattro partite.
La perdita della superstar Paul Goldschmidt ad inizio stagione sembra non pesare alla formazione di Phoenix che gioca per tutta la stagione un baseball spumeggiante e permette la salita in cattedra di giocatori dai nomi meno risonanti: Ketel Marte su tutti, ma anche Nick Ahmed, Eduardo Escobar per citarne altri.
La trade che ha spedito Zack Greinke durante la scorsa Regular Season ha lasciato un buco nella rotazione di Arizona, che formata da Robby Ray, Mike Leake e altri interessanti ma inesperti giovani quali Zack Gallen, Alex Young, Luke Weaver aveva bisogno, secondo il General Manager Mike Hazen, aveva bisogno un asso dall’ elevata esperienza e conoscenza del gioco. Arriva quindi la firma di Madison Bumgarner, che indosserà la casacca dei D-Back per cinque stagioni a 85M di dollari.
La zona di campo dove serve che Hazen metta mano è l’ esterno dove i D-Backs si trovano con i giocatori contati. David Peralta, Tim LoCastro e Ketel Marte (di natura un seconda base) non bastano per affrontare 162 partite, e allora la società è alla ricerca di uno o anche due rinforzi. Malgrado la firma di MadBum ad Arizona rimangono circa 20M di dollari da investire sul mercato dei free agent (Alex Gordon, per esempio). L’ alternativa potrebbe essere scambiare uno tra Leake e Robby Ray per un esterno o per prospetti da impacchettare e spedire altrove (Seattle? Mitch Haniger potrebbe essere una soluzione di relativo basso costo).
Le mosse dei D-Backs sono state vincenti la scorsa stagione, ce la faranno a ripetersi anche quest’ anno? Sembra stiano andando nella giusta direzione.
Lo smarrimento tra le montagne del Colorado è sempre dietro l’ angolo e per i Rockies questa è stata una di quelle stagioni dove trovare la via d’uscita sembrava quasi impossibile.
Nonostante abbiano sotto contratto il miglior terza base e uno tra i top short stop della Lega, i Colorado Rockies concludono la loro annata a 71-91, arrivando quarti solo all’ ultima giornata. I punti di domanda di questa squadra sono parecchi, ma quello più grande è legato alla rotazione. Partendo da quello che è stato nel 2018 uno dei migliori lanciatori della National League, Kyle Freeman, il quale ha avuto una pessima annata. Noto a tutti il fatto che lanciare a Coors Field non è per nulla facile, detto questo una ERA di 7+ punti è costata a Kyle un viaggio nelle Minors durato più di un mese. Il resto della rotazione non ha fatto molto meglio con Jon Gray (ERA 3.84), German Marquez (4.76) e Antonio Senzatela (6.71) che non sono stati in grado di dare solidità alla squadra, nonostante l’ attacco abbia comunque fatto dei buoni numeri.
Difficile pensare che i Rockies pensino a ricostruire altrimenti Arenado, Story e un lanciatore avrebbero già lasciato Denver. Il vero problema dei Rockies sta nella mancanza di denaro (salary cap al massimo) ed è anche il motivo per cui non sia arrivato ancora nessun catcher che è la vera necessità dei Rockies.
Spazio salariale che è stato coperto dalla firma di Scott Oberg, rilievo destroide esploso nel 2019. Se i Rockies non finissero per scambiare Gray per più lanciatori, sarebbero costretti a guardare in casa propria per il quinto spot che potrebbe essere occupato da Pete Lambert.
Lo stesso team che ha fatto per due anni consecutivi i Play Off non può regredire in questa maniera; ci si aspetta quindi un ritorno dei Rockies nel 2020, che a meno di cambi di strategia inaspettati hanno la forza per dire la loro nella Division.
Twitter: @bappeo
Nato e cresciuto nella provincia di Milano, attualmente vive a Berlino in Germania. Appassionato fin da piccolo di sport di ogni genere.
Nella stagione 2004 inizia a seguire attivamente le Major League di Baseball. Coincidenza vuole che quell' anno i Boston Red Sox spezzarono un digiuno dalla vittoria durato 86 anni, diventando così la sua squadra del cuore.
Autore della parte sui "miracle Mets" del 1969 nel progetto editoriale "Winners Out - Sport e gloria della New York anni 70" a cura di Alex Cavatton.